Brescia, 28 marzo 2003
Liberiamo Tayseer Khaled per liberare la pace
Noi - figli di Tayseer Khaled - lanciamo un appello a tutte le
persone, le associazioni e le organizzazioni che riconoscendosi
nel valore della pace e contro ogni forma di razzismo possano aderire
in segno di solidarietà per la costituzione di un Comitato
Cittadino con il fine di esercitare la pressione necessaria verso
le autorità competenti, in modo che intervengano per vie
diplomatiche presso il Governo Israeliano, chiedendo informazioni
riguardo il suo stato di arresto, le sue condizioni di detenzione
nonché la sua immediata scarcerazione nel rispetto degli
accordi siglati con il Governo israeliano ad Oslo nel 1993.
Siamo 3 cittadini italiani che denunciano l'illegalità dell'arresto
di nostro padre avvenuto il 16 febbraio scorso a Nablus da una unità
speciale Israeliana, nonostante lo stesso goda dell' immunità
diplomatica e le sue mansioni siano di carattere esclusivamente
politico.
Nostro padre è membro del comitato esecutivo dell'OLP, e
dirigente di primo piano del Fronte Democratico per la Liberazione
della Palestina (DFLP).
Il suo arresto è avvenuto secondo modi stigmatizzati da
Amnesty International, la Croce Rossa e le Convenzioni di Ginevra:
è stato percosso violentemente alla colonna vertebrale al
momento dell’arresto, è stato messo in pericolo di
vita lui e i suoi assistenti denudati, ammanettati e bendati.
In carcere Tayseer Khaled viene sottoposto a tortura fisica e psicologica,
viene legato ad una sedia durante l'interrogatorio, è isolato
in una cella di due metri per tre sempre incatenato. La qualità
del cibo è scadente, nostro padre ha 63 anni ed è
sofferente di 2 ulcere duodenali, di malattie articolari croniche
e di una sindrome auto-immune che causa ulcere molto dolorose alle
mucose.
In carcere non viene garantita un’assistenza medica adeguata.
A nostro padre viene negato il diritto di avere una difesa adeguata
in quanto non è sempre permesso all’avvocato di incontrarlo,
infatti durante la prima udienza è gli stato impedito di
entrare in aula.
Tayseer Khaled è un esponente politico pacifista con buoni
rapporti con i gruppi politici pacifisti israeliani e non ci sono
capi d'imputazione nei suoi confronti; non si può condannare
un politico di svolgere attività politica,
Siamo seriamente preoccupati per le sue condizioni di salute, chiediamo
l'adesioni di chi come noi crede ancora in una pace equa e crede
necessario un intervento delle autorità competenti italiane.
Con le vostre adesioni questa lettera sarà inviata al Ministro
degli Esteri, Presidente del Governo.
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